{"id":3210,"date":"2024-08-24T14:54:04","date_gmt":"2024-08-24T14:54:04","guid":{"rendered":"https:\/\/guiaturisticadeflorencia.com\/?p=3210"},"modified":"2024-10-31T21:22:03","modified_gmt":"2024-10-31T21:22:03","slug":"moda-rinascimento-firenze","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/guiaturisticadeflorencia.com\/it\/moda-rinascimento-firenze\/","title":{"rendered":"Moda del Rinascimento a Firenze"},"content":{"rendered":"
A Firenze nel Rinascimento esisteva una moda maschile e femminile con elementi e tessuti per le stagioni d\u2019estate e inverno. La Moda a Firenze nel passato aveva quasi le stesse dinamiche della moda di oggi ma con significati misteriosi che si celano nei colori e negli accessori. In questo articolo ti parler\u00f2 dei tessuti, dei colori e di altre curiosit\u00e0.<\/p>\n
Nella galleria degli Uffizi e la Galleria Palatina dei Medici di Firenze sono esposti\u00a0 moltissimi ritratti di uomini e donne del Rinascimento che sfoggiano vesti e abiti sfarzosi, simbolo di Status Sociale e Religione. Attraverso questi dipinti \u00e8 possibile seguire un viaggio nella storia della Moda e del Costume fiorentino. Non solo Firenze, molte opere d’arte ci mostrano anche la moda Veneziana, Milanese e Spagnola del Rinascimento. Se ti appassiona la Moda e vuoi conoscere la sua Storia, prenota un Tour esclusivo.<\/strong><\/p>\n A Firenze, ad esempio, se guardiamo il celebre dipinto di Sandro Botticelli, \u201c La Primavera\u201d, restiamo abbagliati dalla sensualit\u00e0 delle donne qui rappresentate con vesti ricamate con intrecci di fiori e piante, altre, indossano veli quasi trasparenti. Non era questa la realt\u00e0 della moda fiorentina, almeno non per tutte. Le donne del Rinascimento indossavano principalmente\u00a0 la Cotta e Giornea<\/strong>: una veste o camicia, coperta da una sopra veste che in inverno era la\u00a0 Gamurra o Camora.\u00a0<\/strong>La Camora era una veste lunga molto diffusa.<\/p>\n <\/p>\n la Cotta e Giornea<\/strong>: una veste o camicia, coperta da una sopra veste che in inverno era la\u00a0 Gamurra o Camora.\u00a0<\/strong>La Camora era una veste lunga molto diffusa. La Camora copriva tutto il corpo e aveva uno scollo mediano, con ampie maniche che copriva il corpo, con punto vita rialzato. Con l\u2019introduzione della moda spagnola a met\u00e0 XVI secolo, la camora inizi\u00f2 ad avere sbuffi e maniche arricciate a lattuga, come vediamo qui sotto nella splendida figura di Eleonora de Toledo. Anche la Cioppa era parte fondamentali degli abiti femminili. Spesso si sovrapponeva alla Gamurra, come un mantello.<\/p>\n <\/p>\n Agnolo Bronzino, Ritratto di Eleonora de Toledo, Firenze<\/p>\n <\/p>\n Se osserviamo qui sotto questo dipinto di Antonio del Pollaiolo vediamo una nobildonna toscana che indossa la Camura, che qui si trasforma in un trionfo di Velluto, Oro\u00a0 e Broccato La veste \u00e8 confezionata in pregiatissimo velluto broccato, bianco sul petto e rosso\u00a0 sulle maniche . I motivi floreali e vegetali in rilievo che rivestono sopra tutto le maniche, sono realizzate con fili di seta e oro e\u00a0 sono dette “a broccatello”<\/span><\/p>\n <\/p>\n Antonio del Pollaiolo, Ritratto di donna, Berlino<\/span><\/p>\n <\/p>\n Molti dipinti antichi ci parlano di abiti, gioielli, ed acconciature ma alcuni nascondono simboli e significati per noi totalmente sconosciuti. Le ninfe di Botticelli nella Primavera, ad esempio,\u00a0 indossano abiti esclusivi e misteriosi. Le acconciature dei capelli sono libere e sciolte. Le donne non indossano la tradizionale cuffia o la crocchia come invece troviamo in altri ritratti dell’epoca. Si tratta di allegorie mitologiche e neo platoniche.<\/p>\n La bellezza delle donne di Botticelli \u00e8 unica ma non sempre ci parla di realt\u00e0. I vestiti trasparenti svolazzanti, cuciti di fiori non ci rappresentano la tradizione. E’ importante sapere che esistevano delle regole scritte\u00a0 che stabilivano cosa si poteva indossare e che cosa non era giusto esporre in pubblico. Si tratta delle Leggi Suntuarie<\/strong>: un vademecum della moda ufficiale che valeva per tutti, ricchi e poveri. La Moda a Firenze \u00e8 ricchezza e prestigio. Ad ogni colore corrisponde un significato, Ogni tessuto ha un indice di prezzo ed importanza.\u00a0 Fai un viaggio nella Moda visitando gli Uffizi e la Galleria Palatina dei Medici<\/strong><\/p>\n Le leggi suntuarie intervenivano per regolare ad esempio le scollature delle signore, la lunghezza dei veli e degli strascichi. Anche i colori nella moda avevano un loro importante significato. La Chiesa entrava a gamba tesa nel determinare rigidi modelli da seguire, ad esempio, le donne non sposate non potevano indossare il velluto e damasco. La ricchezza non doveva essere ostentata per non confondere il popolo.<\/p>\n <\/p>\n <\/p>\n Filippo Lippi, Doppio Ritratto, New York<\/p>\n <\/p>\n <\/p>\n Le autorit\u00e0 fiorentini del XIV e XV secolo condannavano non soltanto i vestiti corti ma anche certi abbinamenti di colore e lo sfoggio del lusso, soprattutto nei bambini. <\/span>Fioccano le multe. I ricchi sono sempre stati avvezzi a sorpassare le regole, pertanto le autorit\u00e0 fiorentine stabilirono che le infrazioni delle regole suntuarie del decoro fossero punite\u00a0 con pene pecuniarie.\u00a0<\/span><\/p>\n I bambini non potevano sfoggiare indumenti decorati con oro e accessori che ostentavano ricchezza e prestigio. Anche le prostitute avevano un codice di riconoscimento che veniva proprio dagli abiti e dai colori che indossavano. Le prostitute dovevano essere perfettamente riconoscibili grazie a un velo di colore giallo apposto al collo o annodato tra i capelli. <\/span>Questi non potevano indossare cinture, bottoni e accessori di pregio come argento e oro. Il rosso, il viola e i tessuti bicolori erano sconsigliati.<\/span><\/p>\n <\/p>\n La voglia di distinguersi, di creare mode alternative e tendenze \u00e8 una pratica viva anche nel Quattrocento. Mentre gli uomini maturi coprivano la testa con un berretto e il corpo sovrapponendo un mantello con cappuccio il Farsetto, i giovani disobbedirono spesso alle leggi suntuarie. \u201cI Giovinozzi\u201d\u00a0 portavano il Giubbotto (farsetto) corto lasciando l’ombelico scoperto. Le calze non allacciate, anzi aperte ai lati \u201c fesse\u201d di colori diversi,\u00a0 non attaccate al busto, lasciando in vista le braghe. Esporre in questo modo il corpo, succinto ed evidenziato, esponeva i giovani alle aspre critiche delle autorit\u00e0 religiose, come si legge nelle famose prediche di San Bernardino da Siena<\/strong>. <\/span><\/p>\n <\/p>\n <\/p>\n <\/p>\n Non sappiamo se le immagini che ci arrivano dai dipinti di Botticelli siano veri ritratti e non volti frutto di un delirio di bellezza e sensualit\u00e0. Tuttavia restano una immagine di una sensualit\u00e0 e grazia inarrivabili. I capelli raccolti in queste ghirlande di Fiori non sono opera di fantasia. Gi\u00e0 prima prima di Botticelli, fanciulle con fiori nei capelli sono fin troppo celebrate in Giovanni Boccaccio, poi dal poeta del Rinascimento Agnolo Poliziano.\u00a0<\/span><\/p>\n Queste fanciulle, \u201caccostumate\u201d intrecciano i loro capelli con fiori freschi, cosi simboleggiano la loro freschezza verginale; altre si abbellivano foglie e ramerino anche se agli occhi delle donne anziane, parevano \u201c degli spiedini di Agnello\u201d<\/span><\/p>\n <\/p>\n Le donne con i capelli raccolti a treccia,\u00a0 invece, sembrano evocare un’antica iconografia dell’Imperatrice Faustina. Una crocchia di capelli cinge la fronte di questo volto femminile che ha sovrastato i secoli per tornare prepotente nella mente del grande Michelangelo Buonarroti che non sdegna, anzi, sembra amare particolarmente questa pettinatura. I volti delle sue Vergini e Sibille hanno questo tipo di annodare i capelli.\u00a0<\/span><\/p>\n Vuoi\u00a0 fare un tour sulla Moda a Firenze? 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Altri portavano la Guarnacca<\/strong>, una veste stretta in vita, aperta ai lati, senza maniche, spesso di Damasco rosso. Completano la foggia e il Becchetto<\/strong>.<\/p>\n Lo Zuparello <\/strong>Era un particolare Giubbetto maschile di moda nel Quattrocento, di solito si usava per andare a cavallo, di foggia cortissima e maniche gonfie che copriva il braccio fino al gomito.<\/p>\n <\/p>\n Berbardino Licino, ritratto virile<\/p>\n <\/p>\n Quando si parla di moda a Firenze bisogna parlare di tessuti: lana e sete. La citt\u00e0 toscana fu soltanto uno dei pi\u00f9 grandi centri di produzione di tessuti sparsi in Italia. Ancora oggi passeggiando per le strade di Firenze si possono vedere gli antichi palazzi dell\u2019Arte della Lana e il quartiere dei tessitori. Sapevi che a Firenze esiste ancora l’Antico Setificio dove si producevano questi Tessuti? Scopri il Setificio<\/strong><\/p>\n I coloranti pi\u00f9 usati erano i seguenti: Chermes<\/strong>, per ottenere il rosso acceso, rosso cremisi. Veniva estratto dall\u2019insetto coccus ilicis, un\u00a0 parassita della quercia,\u00a0 proveniente dalla Sicilia, Sardegna, Francia meridionale, Africa settentrionale, e dal Medio Oriente<\/span><\/p>\n Robbia<\/strong>, per ottenere un rosso aranciato. Veniva estratto dalle radici della rubia tinctorum, pianta dell\u2019Europa meridionale, coltivata in Lombardia, Romagna e Toscana. Usata per lana, seta, cotone.\u00a0<\/span><\/p>\n E poi c’era il colore nero<\/strong> che era simbolo di ricchezza, perch\u00e9\u00a0 un buon nero profondo, che rimaneva tale nel tempo senza stingere, richiedeva un lunghissimo procedimento per la tintura, e doveva anche essere passato attraverso bagni di fissativi. Un buon tessuto nero era quindi molto costoso. Si otteneva con bagni successivi di azzurri, rossi e gialli (per un risultato pi\u00f9 stabile), o\u00a0 con una miscela di galle, gomma arabica, limatura di ferro.\u00a0<\/span><\/p>\n <\/p>\n Agnolo Bronzino, ritratto di Ugolino Martelli<\/p>\n Broccatello<\/strong>: ha un fondo raso creato da una trama lanciata di seta, mentre l\u2019opera in rilievo \u00e8 ottenuta da una trama di lino; i fili di seta possono essere intrecciati con l’oro. <\/span>Broccato: \u00e8 un tessuto\u00a0 decorato da brocchi (gruppi di filo sollevati, o \u201cricci\u201d, che possono essere di altezze diverse): alla trama rasa del fondo vengono introdotte una o pi\u00f9 trame supplementari, o con filo metallico in oro o argento, o con filo di seta, lana, lino o cotone, per creare\u00a0 disegni.\u00a0 <\/span>Damasco: \u00e8 un tessuto di un solo colore, in cui il disegno operato opaco su fondo lucido viene introdotto su entrambe le facce.\u00a0<\/span><\/p>\n Se sei arrivato fin qui significa che la tua curiosit\u00e0 va ben oltre questo articolo. Se ti interessa l’argomento puoi venire a Firenze e Prenotare il\u00a0 Tour della moda del Rinascimento\u00a0<\/strong><\/p>\n <\/p>\n Testo di Alfonso D’Orsi <\/p>\n <\/p>\n <\/p>\n <\/p>\n Bibliografia\u00a0<\/span><\/p>\n Il Banco Medici, De Roover. 1988<\/span><\/p>\n Un industria di lusso al servizio di un grande commercio, Sergio Tognetti. 2002<\/span>\u00a0<\/span><\/span><\/p>\n <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Moda del Rinascimento a Firenze A Firenze nel Rinascimento esisteva una moda maschile e femminile con elementi e tessuti per le stagioni d\u2019estate e inverno. La Moda a Firenze nel passato aveva quasi le stesse dinamiche della moda di oggi ma con significati misteriosi che si celano nei colori e negli accessori. 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La cotta e Giornea: Vestiti femminili tradizionali<\/h3>\n
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L’influenza dell’arte sulla moda del Rinascimento<\/h3>\n
La Primavera di Botticelli e le Vesti Tradizionali<\/h4>\n
\nSesso, status sociale e religione determinavano la moda del passato.<\/p>\nLe leggi Suntuarie e la Moda fiorentina<\/strong><\/h2>\n
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L’impatto delle leggi suntuarie sulla sulla moda di Firenze<\/strong><\/h4>\n
La Moda stravagante dei giovani del\u00a0 Rinascimento<\/b><\/h4>\n
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II Fiori nei Capelli: simbolismo e tradizione<\/h3>\n
Le Acconciature femminili del Rinascimento<\/strong><\/h3>\n
Come si vestivano gli uomini nel Rinascimento<\/h2>\n
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Il Faresetto e la Brachetta: virilit\u00e0 e potere<\/h3>\n
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Tessuti pregiati del Rinascimento<\/b><\/h2>\n
Il ruolo dei Colori pregiati<\/strong><\/h3>\n
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L’impiego dell’Oro nella Moda fiorentina<\/h3>\n
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