{"id":3264,"date":"2024-09-13T12:53:18","date_gmt":"2024-09-13T12:53:18","guid":{"rendered":"https:\/\/guiaturisticadeflorencia.com\/?p=3264"},"modified":"2024-09-13T13:10:32","modified_gmt":"2024-09-13T13:10:32","slug":"michelangelo-pieta-firenze","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/guiaturisticadeflorencia.com\/it\/michelangelo-pieta-firenze\/","title":{"rendered":"Michelangelo la Piet\u00e0 di Firenze"},"content":{"rendered":"
La Piet\u00e0 di Michelangelo Buonarroti che si trova a Firenze nel Museo di Santa Maria del Fiore \u00e8 tra le ultime opere scolpite dall’artista fiorentino. Secondo alcuni studiosi la scultura raffigurante il Cristo morto, era destinata alla tomba di Michelangelo, l’ipotesi \u00e8 che faceva\u00a0 faceva parte di un progetto poi mai realizzato. Tuttavia, Michelangelo non port\u00f2 a termine il lavoro, e la statua, prima di essere venduta nel 1561 a Francesco Bandini, fu conclusa in alcune parti da Tiberio Calcagni. Visitare Firenze pu\u00f2 essere anche\u00a0 l’occasione per ammirare questa scultura, una delle\u00a0 pi\u00f9 misteriose realizzate da Michelangelo.<\/p>\n
<\/p>\n
Non si conoscono i dettagli ma sappiamo che la genesi di questa scultura fu complicata e lunga. L’opera fu iniziata verso il 1547 ma non sappiamo quando l’artista cess\u00f2 di lavorare alla scultura.<\/p>\n
Secondo un grande conoscitore della scultura fiorentina, lo studioso Alessandro Parronchi, l’opera fu realizzata con un blocco di marmo riutilizzato, ovvero, che gi\u00e0 faceva parte del marmo da usare per il grande progetto della tomba del Papa, Giulio II. Si trattava, forse, di un blocco di marmo non proprio eccellente, magari difettoso, che Giorgio Vasari nel 1553, in visita allo studio dell\u2019artista, ebbe l’impressione che Michelangelo esitasse a mostrargliela non terminata.<\/p>\n
La scultura sub\u00ec forse pi\u00f9 rotture in corso d’opera, alcuni danni- volontari-\u00a0 furono causati proprio da Michelangelo: \u00a0intorno al 1555, prese a martellate la statua rompendola in pi\u00f9 punti. Infatti, ancora oggi si osservano segni di rottura sul gomito, sul petto, sulla spalla di Ges\u00f9 e sulla mano di Maria.<\/p>\n
<\/p>\n
<\/p>\n
<\/p>\n
La Piet\u00e0 di Michelangelo, secondo questa teoria,\u00a0 non fu mai del tutto terminata. Nel 1564 l’artista mor\u00ec a Roma. Era naturale che questa scultura dovesse essere posta a decoro della tomba fiorentina dello sculture, gi\u00e0 ideata in Santa Croce. Ma non fu cos\u00ec. L’opera dopo il restauro fu venduta ai Bandini di Roma. La Piet\u00e0 Bandini prese pi\u00f9 tardi un’altra strada, sempre per una tomba a\u00a0 Firenze, ma sono le tombe medicee di san Lorenzo. Nel 1674 la statua fu comprata, infatti, da Cosimo III de Medici e destinata nei sotterranei della Basilica Medicea.<\/p>\n
Nel 1722 l’opera arriv\u00f2 in Santa Maria del Fiore e soltanto nel 1981 approd\u00f2 definitivamente dove la troviamo oggi, nel museo dell’Opera del Duomo.<\/p>\n
L’estro di Michelangelo \u00e8 un micro cosmo impenetrabile. Un genio con una spiritualit\u00e0 profonda e controversa, al limite della eresia.<\/p>\n
La Fede di Michelangelo non poteva identificarsi in una Chiesa Romana, ormai svilita e afflitta da ipocrisie e corruzioni. Il Vaticano stava gi\u00e0 preparando le armi della Controriforma quando Michelangelo scelse la via “alternativa” verso una religiosit\u00e0 pi\u00f9 intima. Se alcune opere, diciamo, private dell’artista mostra gli influssi personali della sua spiritualit\u00e0,\u00a0 allora qui troviamo un Michelangelo che si accosta a Cristo, quasi un una immedesimazione. Lo fa attraverso la strada della sofferenza e della intima riflessione sulla Croce.<\/p>\n
Cosi si spiegano le ultime immagini che questo sommo genio ci ha lasciato: la Piet\u00e0 \u00e8 quella pi\u00f9 rappresentativa immagine del Cristo sofferente e riflessivo. La riflessione sul significato della sofferenza di Cristo \u00e8 il momento nevralgico anche di una nuova spiritualit\u00e0 che animava certi\u00a0 circoli intellettuali\u00a0 romani, ben noti a Michelangelo. E’ in questo contesto che l’artista si accosta a Vittoria Colonna, con la quale stringer\u00e0 un rapporto fecondo.<\/p>\n
In questo periodo maturo dell’artista il tema della bellezza carnale si scontra con una visione tutta spirituale, cos\u00ec come la sua vita e divisa tra ascesi e omosessualit\u00e0. Comincia a temere il giudizio divino. Fa voto di povert\u00e0. Si aggrappa infine alla croce e mette al centro della sua esistenza e della sua ispirazione Cristo, salvatore dell\u2019umanit\u00e0. La Piet\u00e0 Bandini \u00e8 l’immagine che meglio soddisfa questo suo desiderio di bellezza e salvezza. Cos\u00ec Michelangelo entra nell’immagine di Nicodemo: egli, infatti, \u00a0\u00e8 infatti il personaggio che nel Vangelo interroga Ges\u00f9 sul mistero della resurrezione dei corpi. I temi della morte, della sepoltura e della risurrezione, si uniscono in una sola immagine<\/p>\n
<\/p>\n
<\/p>\n
<\/p>\n
<\/p>\n