{"id":3713,"date":"2025-01-03T16:56:00","date_gmt":"2025-01-03T16:56:00","guid":{"rendered":"https:\/\/guiaturisticadeflorencia.com\/?p=3713"},"modified":"2025-01-03T17:34:17","modified_gmt":"2025-01-03T17:34:17","slug":"il-corridoio-di-vasari-storia","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/guiaturisticadeflorencia.com\/it\/il-corridoio-di-vasari-storia\/","title":{"rendered":"Corridoio di Vasari la Storia"},"content":{"rendered":"
Il Corridoio\u00a0 fu costruito da Giorgio Vasari e ideato da Cosimo I de Medici in occasione delle nozze di suo figlio (1565), Francesco I con Giovanna d\u2019Asburgo, sorella dell\u2019Imperatore.
\nFerdinando I nel 1588 prolunga il Corridoio fino al Giardino di Boboli. In questo passaggio, il Ponte attraversa letteralmente la chiesa di Santa Felicita. Ferdinando si ritagli in questo luogo un palco esclusivo per assistere indisturbato alla messa.
\nSi crea anche un piccolo angolo d\u00ec relax: una stufa e un bagno.<\/p>\n
Il Corridoio Vasariano \u00e8 un collegamento, un ponte tra due dinastie. Un collegamento tra due epoche e due paesi: la Firenze ricca dei Medici con l\u2019Impero degli Asburgo. Si, perch\u00e9 l\u2019idea di costruire un enorme \u201ccorridore\u201d per collegare il Palazzo Ducale con la Reggia di Palazzo Pitti, \u00e8 frutto proprio di un regalo di nozze. Un gesto d\u2019amore di Ferdinando I de Medici per la sua Giovanna, promessa sposa, tanto che per l\u2019occasione, i Medici fanno realizzare una \u201cmedaglia celebrativa\u201d ( 1561) da Domenico Poggini che rappresenta gli Uffizi visti da Palazzo Pitti. La medaglia viene portata in Germania da Francesco e donata alla principessa Giovanna d\u2019Asburgo.<\/p>\n
Nel 1565 a marzo iniziano i lavori del Corridoio, che terminano a dicembre dello stesso anno sotto la direzione di Vasari e Bernardo detto Monna Mattea. Tanai di Niccol\u00f2 de ‘Medici \u00e8 il soprintendente speciale e capo economico del cantiere.<\/p>\n
Il percorso che fa il corridoio vasariano \u00e8 dettato soprattutto da ragioni pratiche ed economiche. Si scelse, forse, si percorrere il Ponte Vecchio in virt\u00f9 del fatto che nella disastrosa alluvione dell\u2019Arno del settembre 1557, il Ponte Vecchio non sub\u00ec i gravi danni che invece colpirono gli altri ponti; ponte Santa Trinita fu distrutto. Il Ponte Vecchio, inoltre, \u00e8 sulla stessa linea di Palazzo Pitti, che favor\u00ec i lavori, facilitando Vasari nella costruzione e negli espropri delle propriet\u00e0 e terreni pi\u00f9 antichi presenti in questa fascia urbanistica, molti di essi erano di pertinenza del Duca Medici.<\/p>\n
Da Palazzo Vecchio agli Uffizi<\/strong><\/p>\n Le ragioni di convenienza economica furono altres\u00ec importanti per Vasari e i Medici: in Oltrarno gli espropri interessarono solo poche case e terreni. I lavori toccarono anche le case e botteghe di alcune famiglie storiche di Firenze: Paganelli, Ricci e Canigiani, che furono indennizzati a causa dei lavori del Ponte. In questa zona si perder\u00e0 l\u2019antica magistratura dei Capitani di Parte Guelfa. Dalla parte opposta fu smontata la Loggia del Pesce.<\/p>\n <\/p>\n <\/p>\n <\/p>\n <\/p>\n Parte dell\u2019antico monastero di Santa Felicita fu addirittura espropriato senza spese ed il Ponte riusc\u00ec a passare l\u2019Arno, seguendo l\u2019attuale via Guicciardini. Mentre pi\u00f9 complicata fu la controversia con la famiglia Mannelli che aveva una casa torre sulla parte meridionale del Ponte, verso via de\u2019 Bardi. La torre dei Mannelli \u00e8 ancora oggi visibile, cos\u00ec come sono visibili i \u201cbeccatelli\u201d di pietra medievali, aggettanti, sui quali Vasari fa sfilare il Corridoio, giustapponendo il Corridoio alla Torre Medievale dei Mannelli in un armonioso connubio. Questa operazione pensata da Vasari \u00e8 geniale e quasi avanguardistica.<\/p>\n La gestione economica dell\u2019operazione \u00e8 altrettanto geniale e scaltra. I Medici riescono ad avere manodopera e materiali a prezzo di favore da cantieri in opera gi\u00e0 aperti e prezzi di favore dalle Fabbriche di Sesto Fiorentino e Campi.<\/p>\n Oggi il Corridoio ha 47 finestre rettangolari e 39 tonde, inoltre vi sono 3 grandi finestroni aperti nel 1860 in occasione della visita di sua maest\u00e0 Vittorio Emanuele di Savoia. <\/p>\n<\/p>\n
il Corridoio\u00a0 di Vasari in Oltrarno<\/h3>\n
L’economia del Corridoio Vasariano<\/h2>\n
\nNel 1938, Adolf Hitler, in visita a Firenze, si affacci\u00f2 proprio da queste finestre. Qualcuno volle dare origine alla leggenda che le finestre grandi fossero state aperte in suo onore. Per fortuna le leggende non sono la storia.<\/p>\n