Chi sono i Medici di Firenze?

La famiglia dei Medici che governarono la città di Firenze

La grande famiglia dei Medici si compone di molti personaggi che hanno attraversato la storia di Firenze dal XV al XVIII secolo. Seguendo il tour dei Medici e passeggiando per Firenze incontriamo molte statue che raffigurano Cosimo I che però non va confuso con l’altro Cosimo de Medici, il Vecchio, che fu il nonno del Magnifico Lorenzo morto nel 1492.

Quando si dice Medici, infatti,  si pensa al nome del grande Lorenzo il Magnifico e la stagione del Rinascimento ma dobbiamo sapere che questa famiglia così famosa, già in origine si divide in due grandi rami – primogenito e secondogenito – rappresentati rispettivamente da due fratelli, Cosimo e Lorenzo, figli di Giovanni di Bicci, capostipite della dinastia e figura amatissima in città  che “amava la pace e fuggiva la guerra”  come scrisse Niccolò Machiavelli. Nel 1397 fonda il Banco Medici. Giovanni di Bicci morì nel 1429 e fu  seppellito nella Basilica di  San Lorenzo. Dalla discendenza di Lorenzo e Cosimo de Medici, derivano tutti i grandi protagonisti  della famiglia:  protettori delle arti, condottieri, custodi di scienziati  e sovrani della Toscana.

Cosimo de’ Medici il Pater Patrie

Il ramo primogenito deriva da  Cosimo detto il Vecchio ( 1389-1464) ed opera a Firenze già in epoca repubblicana e termina nella linea diretta di successione con l’ultimo Medici, Pietro figlio del Magnifico.

Cosimo il Vecchio nel XV secolo accresce il patrimonio della banca aprendo una decina di filiali ed opera una politica di mecenatismo che lo posiziona al centro della vita politica di Firenze e si guadagna l’appellativo di “padre della patria”. A lui si deve la commissione di molti monumenti: le cappelle in San Lorenzo, monastero di San Frediano, il Convento di San Marco, Palazzo Medici e la Cappella del Noviziato in Santa Croce

Cosimo concentra nelle sue mani un potere enorme che però minaccia l’equilibrio delle altre famiglie, tra queste gli Albizi. Cosimo è infatti esiliato nel 1433 ma torna presto a Firenze perchè tutti i progetti ed i cantieri aperti, così come i  debitori ed i clienti chiedono il suo ritorno in città a gran voce. Egli ritorna a Firenze, infatti,  dopo appena quindici mesi radicando ancora di più il suo potere. Nello stesso tempo la città cresce e sperimenta soprattutto nella cultura e nelle arti; a metà Quattrocento la corte medicea raccolta tra il  Palazzo di via Larga ed il Giardino di San Marco, ospita e sostiene numerosi artisti di eccellenza e dotti filosofi greci esuli da Costantinopoli

Piero il Gottoso de’ Medici

A questo ramo della famiglia appartengono anche Piero de Medici detto il Gottoso. Il tempo che questi ha vissuto a Palazzo Medici è ricordato come un periodo di grande fermento artistico: sappiamo che Piero fu un erudito committente e collezionista di codici miniati, monete, vasi in pietre dure e sculture con cui riempì il suo Studiolo delle meraviglie. Continuò, Piero, la realizzazione degli affreschi di Benozzo Gozzoli e i rapporti con artisti come Verrochio e Donatello, fu amico di intellettuali come Leon Battista Alberti e Filarete.

I figli maschi di Piero furono Lorenzo de Medici il Magnifico e Giuliano, quest’ultimo  fu nel 1478 assassinato nella Congiura dei Pazzi. Giuliano ebbe un solo figlio bastardo, Giulio, che diventerà Papa Clemente VII. Miracolosamente scampato all’agguato dei Pazzi, Lorenzo il Magnifico si ritira in Palazzo Medici di via Larga e costruisce un solido regno fatto di eleganza, erudizione ma anche di scaltre manovre tra le famiglie rivali e scelte politiche sullo scacchiere italiano che porteranno al tramonto gli antichi ideali repubblicani. 

Quanti Papi hanno avuto i Medici?

Due sono i Papi della famiglia Medici che vanno ricordati, oltre a Clemente VII, tra i figli di Lorenzo il Magnifico troviamo Giovanni, eletto Papa con il nome di  Leone X e Pietro; quest’ultimo, detto anche lo sfortunato succede al posto del Magnifico ma non aggiunge nessuna gloria alla famiglia, anzi, fu cacciato dalla città dopo aver appoggiato il re di Francia, Carlo VIII ed il Palazzo Medici fu saccheggiato. L’ultimo Medici di questo ramo primogenito fu Lorenzo II, Duca di Urbino padre della famosa Caterina de Medici, regina di Francia.

1494-1512 la Repubblica di Firenze

I Medici cercarono di riconquistare Firenze dopo la cacciata di Pietro de Medici, che intanto si era fatta Repubblica sotto il controllo di vari personaggi, tra questi Pier Soderini e Girolamo Savonarola. In questo breve periodo la Repubblica commissiona gli affreschi – perduti – a Leonardo e Michelangelo nella sala dei Cinquecento in Palazzo Vecchio.

Il Papa Clemente VII puntò sui due nipoti per rimpiazzare il vuoto, Ippolito ed Alessandro, quest’ultimo forse figlio proprio del Papa Medici. Il Papa, però, restò imprigionato tra le maglie dello scontro politico tra le due grandi potenze che si contendevano l’Europa, Francia e Spagna. Clemente fu costretto a scappare da Roma che venne messa sotto assedio dalle truppe spagnole, ma poi proprio tramite la Spagna, riscattò Firenze attraverso un’alleanza di interessi con Carlo V.

Carlo era sì stato  eletto Imperatore nel 1519 ma non era ancora stato  incoronato da un  Papa, come vuole la tradizione dei Re cattolici. Ecco trovato l’accordo: Clemente VII si impegnerà ad incoronare  Carlo V ma in cambio guadagnerà Firenze.

Firenze nel 1530 cadde così sotto il governo di Carlo V che la regala ai Medici, prima sotto forma di una Repubblica, poi gli stessi Medici chiedono all’Imperatore di inventare un Ducato di Firenze per assicurarsi il potere della città. Il potere dei Medici si consolida attraverso il matrimonio tra due personaggi, entrambi figli bastardi dei protagonisti: il duca Alessandro, figlio di Clemente e Margherita d’Austria, figlia di Carlo V. Il matrimonio avvenne nel 1535.  

Delitti e Tiranni nella famiglia Medici

Il governo del Duca Alessandro fu mal visto dai fiorentini, egli era un tiranno violento e presuntuoso, ma durò circa cinque anni e perse da subito l’appoggio del Papa, Clemente VII che morì appena due anni dopo l’ascesa al potere di  Alessandro.

Siamo nel primo Cinquecento ed a questo punto della storia emergono alcuni protagonisti dell’altro ramo, il  secondogenito di Lorenzo il Vecchio (1395-1440). 

Spicca tra questi proprio un  nipote di Lorenzo,  chiamato Lorenzino (1514-1548). Accudito da Filippo Strozzi, Lorenzino si distinse per il suo carattere irascibile ed incontrollabile, fatto di vizio ed inquietudine. Tutte caratteristiche che lo collegarono presto nella cerchia di suo cugino, il Duca Alessandro.     

La sera del 5 gennaio 1537 Alessandro I de’ Medici cena con Lorenzino che aiutato da un sicario, Michele Tavolaccio detto lo Scoroncolo, organizza una trappola usando come esca una nobildonna fiorentina che avrebbe dovuto congiungersi carnalmente e segretamente con il Duca nelle stanze di Palazzo Medici. Alessandro muore per mano di Lorenzino, uno vero Medici, che  fugge dalla città diventando il simbolo della resistenza dei Repubblicani di Firenze.  

Cosimo I il futuro Duca di Firenze

Lo zio  di Lorenzino, Giovanni il Popolano ebbe un figlio, Luigi detto poi Giovanni dalle Bande Nere.  Giovanni visse in convento fino all’età di dodici anni per poi iniziare una grande carriera militare. Morì durante una campagna nel 1526. Alla sua morte i suoi soldati vestirono tutti il lutto per molti anni, da ciò il soprannome “delle bande nere”.

Cosimo I, che diventerà il Granduca, non era un discendente di Cosimo il Vecchio, era però membro illustre della famiglia in quanto figlio di Maria Salviati (nipote di Lorenzo il Magnifico) e Giovanni delle Bande Nere. E’ il protagonista più importante di questo ramo dei Medici che era caduto in disgrazia.

Cosimo nacque nel 1519 e  nel 1537 già si presenta in città dinanzi ai senatori con l’intenzione di colmare il vuoto lasciato dalla morte del Duca Alessandro e dalla fuga di Lorenzino. Sarà lui l’uomo nuovo dei  Medici. Cosimo era amato, era figlio di quel Giovanni che aveva difeso la libertà dei fiorentini che lo accettano come loro Duca.

La nascita del Ducato di Firenze

Cosimo I concentra nella sua figura due corone: ducale di Firenze e Granducale di Siena. 

Il ramo di Lorenzino, intanto, si era macchiato di assassinio e perde ogni diritto di successione. Cosimo pone fine agli antichi ordinamenti comunali e travolge le istituzioni pubbliche nella sua idea di potere quasi monarchico. Elimina gli oppositori repubblicani come Baccio Valori e Filippo Strozzi. Sotto Cosimo I Firenza entra anche nella sfera delle alleanze francesi e non solo spagnole. Cosimo, inoltre,  fa risorgere l’antico ducato di Toscana e diventa, con l’appoggio del Papa, Granduca di Toscana. 

Eleonora di Toledo a Firenze, la sposa spagnola di Cosimo I

Nel 1539 Cosimo I sposa Eleonora di Toledo, la coppia abbandona il Palazzo Medici per stabilirsi nel Palazzo Vecchio, da secoli il simbolo del potere cittadino. Il Palazzo diventerà sede amministrativa della città mentre il Salone dei Cinquecento, il tempio in cui l’arte manifesterà tutta l’autocelebrazione di Cosimo. La trasformazione radicale del palazzo Vecchio interessa anche il quartiere della sposa, Eleonora in cui fu ricavata una cappella decorata (1540-1545) con splendidi affreschi Agnolo Bronzino, allievo del Pontormo. Visita il Palazzo all’interno del tour dei Medici.

Sotto il governo di Cosimo I, nel 1565 si costruisce anche il celebre corridoio Vasariano e la corte si sposterà poi nella nuova reggia  a Palazzo Pitti. Cosimo I è un cultore delle arti ma si dedica anche alla botanica: apre l’orto botanico di Pisa e finanzia i lavori per il Giardino di Boboli. Promuove, inoltre, la cultura degli Etruschi visti come antenati della Toscana; si fa chiamare DUX ETRURIAE e acquista la famosa scultura della Chimera di Arezzo, oggi al Museo Archeologico di Firenze.

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