Il Duomo di Firenze e la sua facciata

La facciata della cattedrale di Firenze, Santa Maria del Fiore, tra Medioevo ed Ottocento

La Facciata del Duomo di Firenze è affascinante e maestosa con le sue nicchie, statue e rilievi, tanto che l’occhio si perde nell’individuare le figure e tutti i personaggi. Ogni giorno migliaia di turisti vanno in Piazza del Duomo per fotografare la Cattedrale di Firenze ma non tutti sanno che l’apparato di sculture della facciata risale all’Ottocento (1871 -1884) e che le poche statue originali, superstiti del Medioevo, sono oggi conservate in un Museo.

 

Madonna dagli occhi di vetro con Santi Zanobi e Reparata

Arnolfo di Cambio realizza i marmi e le statue per Santa Maria del Fiore

Il primo progetto della facciata è attribuito ad Arnolfo di Cambio che qui lavorò fino al 1302. I lavori passarono successivamente ad altri maestri e nel 1331 i magistrati dell’Arte della Lana si assunsero la cura della costruzione dando vita a quella che ancora oggi si chiama l’Opera del Duomo. Tra gli artisti che presero parte ai lavori dell’Opera vi fu Giotto di Bondone, altri forse meno noti rispetto a Giotto, diedero però slancio vitale al progetto in una varietà di stili che puoi scoprire partecipando alla mia visita guidata della Cattedrale di Firenze.

 

 

 

 

Nel 1334 fu nominato capo mastro il pittore Giotto, nasce così anche il Campanile del Duomo

Sicuramente Giotto pose mano al disegno progettuale del primo sviluppo del Campanile ma i lavori durarono molti anni e furono proseguiti da altri. Nel Quattrocento furono realizzate la Porta dei Canonici (a sud) e la Porta della Mandorla (a nord), quest’ultima molto importante poiché fu decorata dal rilievo con l’Assunta (1414-1421), opera di Nanni di Banco.

Nel XIX secolo Firenze pensò di creare una nuova facciata moderna ma che avesse lo stile di quella di Arnolfo e per questo furono chiesti diversi progetti a vari architetti. Ci vollero diversi anni e ben tre concorsi per stabilire il progetto più idoneo che fu attribuito ad Emilio De Fabris.

Tra XIII e XV secolo si fecero delle porte anche intorno al Campanile: due portali con rilievi, tra queste la porta della Balla (a nord) con sculture legate all’ambito stilistico di Andrea Pisano; il nome Balla deriva dall’antica apertura sulle mura fiorentine in Via dei Servi (Borgo di Balla). Ad una di queste sculture è legata una antica leggenda popolare, quella del Leone di Anselmo e dello scorpione.

La leggenda dello scorpione velenoso nascosto in un leone di marmo

In cima alle due colonne tortili che incorniciano l’ingresso della porta di Balla, troviamo un leone di marmo con un putto alato. Una leggenda narra di un episodio accaduto nel XV secolo ad Anselmo, un cittadino fiorentino che passava ogni giorno per la cattedrale, proprio davanti la porta dove si trova oggi il leone; questi era ossessionato da un sogno ricorrente in cui veniva sbranato da questo animale, un leone identico a quello sulla porta del Duomo. Anselmo decise un giorno di sfidare la statua mettendo la propria mano nella bocca del leone. Sfortunatamente uno scorpione velenoso, annidato nella fauci della statua, lo punse ed Anselmo morì il giorno seguente, facendo così avverare il sogno premonitore!

Il restauro del Duomo nel Rinascimento diventa un laboratorio di artisti e architetti

Una facciata del Duomo come la vediamo oggi non è mai esistita, quella del Duecento non arrivò neppure a scavalcare i portali di ingresso. Nei secoli il Duomo ha cambiato aspetto molteplici volte ma non ha avuto mai un profilo definitivo. Sotto il governo di Francesco I de Medici, con il cambio di stile, nel 1587 fu ordinato all’architetto di corte Bernardo Buontalenti di rimuovere tutti i marmi e le sculture e di coprire la martoriata facciata con un soprammattone su cui fosse eseguita una facciata dipinta di gusto manierista.

La teologia cristiana e il trionfo di Firenze sono celebrate sulla facciata del Duomo di Firenze

Il concetto chiave del Cristianesimo ed il Trionfo di Firenze con le sue icone e dogmi incarnati da una serie di protagonisti, vivono nelle sculture della facciata ottocentesca. Tra le figure, scolpite dai migliori artisti dell’epoca come Cesare Zocchi ed Adriano Cecioni, troviamo gli Apostoli, la Vergine Maria e la Trinità, inoltre, Isabella di Castiglia, Cristoforo Colombo, gli Angeli della Apocalisse e quattordici ritratti di personaggi toscani illustri, in marmo sparsi nel Rosone e nelle pareti laterali.

La facciata neo gotica del Duomo di Firenze ed il concorso pubblico

Quella che vediamo oggi è la facciata in stile neogotico realizzata da Emilio de Fabris alla cui decorazione collaborano altri scultori. I lavori di questa nuova facciata durarono diversi decenni da quando nel 1842 si iniziarono a cercare i finanziamenti per l’impresa creando un'”Associazione per la facciata del Duomo”. Niccolò Matas, che dal 1837 aveva già progettato la facciata della basilica di Santa Croce, propose un proprio progetto in stile neogotico che fu successivamente scartato.

Tra gli architetti fu interpellato anche  Francesco Leoni, che aveva realizzato il restauro del Bargello. Tra il 1861 e 1864 parteciparono al concorso molti architetti anche stranieri ma tutto resto fermo tra polemiche e nuovi rinvii fino al 1865 che vide la vittoria di De Fabris. che nel 1870 fu nominato architetto ufficiale della Cattedrale. Spettò poi al suo erede, Luigi Del Moro, subentrato nella direzione del cantiere, di portare a compimento l’opera. La facciata fu inaugurata ufficialmente il 12 maggio 1887.

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