Visita Palazzo Medici Riccardi e scopri la storia
I Riccardi furono una importante famiglia vissuta a Firenze ma riconosciuti nobili solo nel 1606, pertanto il loro rapporto con i Medici e con il potere non era molto antico. I Riccardi erano stati ambasciatori dei Medici a Madrid, Maggiordomi e Consiglieri di Stato. Nel 1659 i Riccardi comprarono il Palazzo Medici, l’antica casa di Lorenzo il Magnifico in via Larga.
I lavori di restauro del palazzo Medici furono affidati a Ferdinando Tacca (1619-1686) e Giovan Battista Foggini ( 1652-1725). Vivere a Palazzo Medici fu per i Riccardi l’ascesa del loro potere e fu per Firenze un bel momento per l’arte del Barocco.
La famiglia Medici a Firenze e gli affreschi di Luca Giordano
L’ascesa dei Riccardi avvenne esclusivamente grazie ai Granduchi Medici e per questo motivo il tema centrale degli affreschi con cui la famiglia decora le nuove sale a Firenze, realizzati da Luca Giordano nel 1685, hanno come tema l’Apoteosi e la celebrazione della Famiglia Medici. A questa decorazione fa da specchio la volta della Biblioteca, dove è raffigurata l’Allegoria della Divina Sapienza, che Luca Giordano avrebbe dipinto in soli cinque giorni.
Il trionfo della famiglia Medici nelle allegorie mitologiche del Barocco
Al centro della raffigurazione c’è Giove che assiste alla presentazione dei protagonisti. Il dio si trova assiso in alto su di un cumulo di nubi, circondato da alcuni personaggi tra i quali alcuni componenti della famiglia. Cosimo III de’ Medici, Granduca di Toscana è rappresentato in piedi con un leone ai piedi. Su due cavalli bianchi vi sono i suoi figli, Gian Gastone si trova a sinistra mentre Ferdinando de’ Medici a destra. Il cardinale Francesco Maria de’ Medici, fratello di Cosimo III si trova in basso.
Il periodo fiorentino di Luca Giordano tra Napoli e la Spagna
Ricordiamo che gli affreschi di Giordano si trovano nella Biblioteca Riccardiana e nella Galleria degli Specchi, ad oggi gli unici ambienti rimasti intatti dal Seicento. Trattano l’Apoteosi dei Medici e una Allegoria della Giustizia. Sono pitture strepitose realizzate con una personale tecnica che mescola fresco e pittura a calce. La luminosità di queste scene è dovuta soprattutto all’impiego sapiente di blue oltremare e lapislazzuli. Intensità cromatiche che Giordano realizza in una fase matura del suo percorso e possono considerarsi un unicum rispetto a tutta la decorazione a fresco di epoca barocca presente a Firenze.
La storia dei Medici di Firenze tra Vizi e Virtù Cardinali
Il tema centrale delle storie affrescate da Giordano in queste volte luminosissime è la celebrazione della casata dei Medici attraverso un vasto e dottissimo apparato iconografico che si snoda tra miti e leggende antiche. Quali sono state le fonti d’ispirazione? Certamente fonti letterarie che nel Seicento formavano la base di molti soggetti pagani: la Tabula Cebetis, La Sfera del Dati, Le Metamorfosi di Ovidio.
Alessandro Segni è un’altra fonte per il significato degli affreschi: erudito e bibliotecario, legato a Cosimo III de Medici, il Segni forni idee e apparati per la realizzazione delle figure allegoriche per l’Apoteosi dei Medici.
I Medici e le stelle di Galileo Galilei
I Granduchi della famiglia Medici sono qui raffigurati come delle stelle, satelliti intorno al potere. E’ proprio in questa epoca barocca che lo scienziato, Galileo Galilei, scopre i satelliti di Giove. I quattro satelliti di Giove, noti oggi come satelliti galileiani, vennero presentati chiamandoli “astri medicei” in onore di Cosimo II de Medici che fu allievo di Galileo e in seguito suo grande amico e sostenitore.
Le figure fissate da Giordano nella volta del Palazzo Medici vestono i panni di una Arcadia fresca e dinamica. L’aria che si respira nelle scene affrescate è quella delle passate feste medicee; la malinconia non manca, visto che di quel fasto e di quella grandezza ne rimarrà poco. Vuoi conoscere la storia che lega Galileo e i Medici?
Luca Giordano a Firenze alla corte dei Medici
L’inventario dei quadri e delle opere d’arte presenti nella collezione fiorentina di Lorenzo, Ottaviano ed Andrea Del Rosso nel 1689, denota un gusto ed una passione per l’arte di Luca Giordano molto forte. I quadri del Giordano, pittore napoletano eccelso, esponente di spicco della pittura Barocca, nella collezione di questa nota famiglia fiorentina sono moltissimi e confermano quanto siano stati importanti per la conoscenza del pittore a Firenze, presso la corte dei Medici.
Gli affreschi della Cappella Corsini e Santa Maria Maddalena de’ Pazzi e il barocco fiorentino
L’artista napoletano trovò subito terreno fertile nelle opere pubbliche, come dimostrano gli affreschi per la Cappella Corsini a Firenze commissionata da Bartolomeo di Filippo e Neri di Andrea, le opere in Santa Maria Maddalena de’ Pazzi ed in quelle private più raffinate, come ad esempio, dell’abate Pietro Andrea Andreini (1650-1729), nobile prelato che condivideva la stessa passione antiquaria e numismatica del Cardinal Leopoldo de Medici.
Luca Giordano a gara con Carlo Dolci per Vittoria della Rovere
Ricordiamo la commissione di un quadro con una Fuga in Egitto, per Vittoria della Rovere. Secondo una leggenda, riportata dal biografo, Filippo Baldinucci (1624-1696) in una biografia di Carlo Dolci, altro artista del barocco fiorentino. Secondo Baldinucci il dipinto sarebbe stato realizzato in gara con l’altro artista alla presenza della Gran duchessa, Vittoria della Rovere. Vuoi vedere quest’opera ed altri quadri della collezione di Palazzo Pitti?
Luca Giordano ed i quadri per Cosimo III de Medici
Altro bellissimo dipinto del periodo maturo di Luca Giordano, che anticipa gli effetti luministici del suo periodo in Spagna, è La Trasfigurazione di Cristo, oggi alle Gallerie degli Uffizi. Il dipinto risale alla commissione del Granduca Cosimo III e fu pagato la considerevole cifra di 500 scudi. La consegna alla Guardaroba Generale avvenne il 25 ottobre del 1685. Vuoi visitare le collezioni degli Uffizi con un tour privato?
Luca Giordano invia una Autoritratto per Cosimo III de Medici
Riferisce Bernardo De Dominici, biografo napoletano, che la prima opera di Luca Giordano arriva a Firenze nel 1685 proprio per il Cardinal Leopoldo de Medici ( 1617-1675). L’artista inviò al Medici un Autoritratto (già in collezione Medicea, poi esposto nel Corridoio Vasariano).
L’opera fu probabilmente il passepartout per Giordano a Firenze che giunse nella città medicea, grazie soprattutto alla mediazione di Andrea e Lorenzo Del Rosso, due agenti della corte dei Medici di stanza a Napoli.
Nella città partenopea i due fiorentini si innamorano del linguaggio fresco e sprezzante dell’arte di Luca Giordano che, proprio a Napoli si era già fatto interprete della grande eredità della pittura naturalistica di Caravaggio e del tenebrismo di Jusepe de Ribera.
I soggiorni fiorentini di Luca Giordano
Luca Giordano si ferma, infatti, a Firenze dal febbraio al dicembre 1682 e poi dall’aprile del 1685. Sono due soste importanti perché hanno rappresentato un momento vitale del tardo barocco a Firenze, ma anche perché il clima intellettuale della città ha permesso al pittore di raggiungere livelli artistici nuovi: introdotto a Firenze, l’artista napoletano si allinea subito alle tendenze luminose di Pietro da Cortona ed a un linguaggio figurativo più purista alla Carlo Dolci.
Il Barocco a Firenze
Visita la Cappella Corsini in Santa Maria del Carmine a Firenze
I due membri della famiglia Corsini, Neri e Bartolomeo, avevano affidato all’architetto Pier Francesco Silvani la realizzazione della cappella per celebrare Andrea Corsini, il santo di famiglia canonizzato nel 1629 da Papa Urbano VIII. Visita gli affreschi barocchi ed entra nella chiesa di Santa Maria del Carmine.
Gli affreschi della cupola con l’Assunzione in Paradiso di Andrea Corsini, (1682) viene commissionata a Luca Giordano che è già capace di elaborate composizioni piene di una strepitosa tavolozza cromatica, come aveva già dato prova nelle due cappelle napoletane di Santa Brigida (1678) e di San Gregorio Armeno (1678-1679), viste sicuramente dai fiorentini Del Rosso durante il loro servizio a Napoli. Il successo degli affreschi per i Corsini faranno poi guadagnare a Giordano la commissione degli affreschi per palazzo Medici Riccardi a Firenze.
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Alfonso D’Orsi