Antico Setificio tour tra arte e moda a Firenze

Visita l’Antico  Setificio Fiorentino nel quartiere di San Frediano

Camminando per il quartiere di San Frediano si può visitare l’Antico Setificio e fare un tour tra arte e moda a Firenze. Il Setificio, insieme a  numerose botteghe artigiane, testimoniano l’ anima artistica e produttiva di uno dei più antichi e caratteristici quartieri di Firenze.  Al numero 4 di via Bartolini, incontriamo la sede dell’Antico Setificio Fiorentino. Qui è possibile vedere l’intero processo di produzione di seta e tessuti preziosi così come si realizzavano nel Rinascimento.

 

 

l’Arte della Lana e della  Seta erano le maggiori corporazioni, tra le più prestigiose di Firenze  e coinvolgevano centinaia di lavoratori. La manifattura delle stoffe  fu tra le principali cause dello sviluppo economico di Firenze nel Medioevo. Ancora oggi il Setificio fiorentino  produce le magnifiche vesti che incontriamo nei quadri di artisti come Leonardo da Vinci e Bronzino: famoso fu il ritratto di Eleonora di Toledo, moglie di Cosimo I de Medici.

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Firenze tra arte e moda, la prima Biennale

Firenze è anche la città della moda. La prima edizione della Biennale di Firenze, Of Time and Fashion, fu allestita nel 1996 come la  prima esposizione internazionale dedicata alle culture della moda in Italia. La mostra fu voluta da Luigi Settembrini, curata insieme alla editor Ingrid Sischy e al curatore Germano Celant e realizzata con il supporto dei musei di Firenze, coinvolgendo i migliori  nomi dal mondo della moda: Prada, Armani, Versace e Romeo Gigli, Azzedine Alaïa, Philip Treacy, Saint Laurent e Anna Sui.

Firenze storica città della lana e della seta

La moda a Firenze è presente fin dal Medioevo. La società fiorentina era composta da numerose famiglie di mercanti che importavano e producevano prodotti di lusso utilizzando la lana e la seta. L’arte della lana, in particolare, nel XIV secolo impiegò  circa un terzo della popolazione fiorentina e divenne un importante centro per la produzione di tessuti di lana di alta qualità. Questa attività economica svolse un ruolo significativo nello sviluppo della città come potenza economica e culturale fino al Rinascimento.

Seta e Stoffe l’antico Setificio Fiorentino

La corporazione dell’Arte della Seta nacque agli inizi del Duecento come aggregazione di vari piccoli mercanti e artigiani operanti tra via Por Santa Maria, via Porta Rossa e la piazza del Mercato Nuovo. I Setaioli fiorentini erano sia commercianti che tessitori ma il successo del mercato in città si  registrò  a partire dal 1314, anno in cui Lucca, che fino a quel momento deteneva il primato in questo settore, venne conquistata dall’esercito di Pisa. Rocchetti, ordito e trama, tre parole che sono il paradigma attorno a cui si muove il disegno e la maestria della tessitura. Il tour nel Setificio fiorentino attraversa cinque stanze abitati da antichi telai e cartoni, mi svela quattro secoli di segreti ed eleganza. 

Le antiche famiglie fiorentine della Seta 

Intorno all’arte della Seta crebbero grandi famiglie di mercanti come i Vespucci e i Velluti; nel Rinascimento la lavorazione della seta era un pilastro dell’economia della città, i Rucellai scoprirono il color “cremisi” e si arricchirono. Altre famiglie si dedicarono a questo settore allestendo setifici nelle loro residenze fiorentine:  i Gherardesca, i Pucci, i Bartolozzi, i Corsini e gli Agresti. Nel 1780, in via de’ Tessitori  nacque il Setificio fiorentino. Qui si riunirono i telai, gli orditoio, i cartoni ed i disegni delle stoffe  delle famiglie di Firenze.

 

 

               

 

Stemmi e disegni nell’arte della Seta

Le stoffe fiorentine non erano preziose soltanto per la qualità ma erano anche personalizzate con trame e segni complessi . Ciascuna famiglia aveva un motivo, un decoro “impresso”; la realizzazione avveniva usando dei cartoni.  Ancora oggi i telai del Setificio adottano lo stesso sistema Jacquard (dal nome dell’inventore che lo presentò a Parigi nel 1801), un meccanismo basato sull’utilizzo di schede perforate che, secondo la presenza o assenza di fori, consente di azionare in automatico i singoli fili di ordito per realizzare disegni. 

 

 

 

 L’orditoio di Leonardo da Vinci e le macchie del Granduca di Firenze

 

 

 

Leonardo applico una osservazione scientifica in ogni campo. Gli studi sul panneggio, le osservazioni sulla restituzione in pittura della consistenza delle stoffe e del movimento delle pieghe secondo i diversi tipi di tessuto, le attenzioni riservate alle misurate decorazioni delle vesti interpretate dai suoi celebri “nodi” sono parte del suo approccio universale alla natura. Un mondo al quale Leonardo lasciò progetti e disegni, tra questi, un orditoio per i filamenti della lana, disegnato dal maestro e realizzato nel Settecento in legno e metallo. Oggi è ancora in funzione e fa parte della spettacolare collezione telai manuali e semi-meccanici, altri donati al Setificio dal Granduca Pietro Leopoldo. 

 

   

 

 

 

Il Setificio Fiorentino oggi è lusso ed eleganza

Il Setificio in epoca moderna passa nelle mani di grandi imprenditori della moda. Fu riavviato dal Marchese Emilio Pucci negli anni Cinquanta e nel 2010 rilevato dalla maison Stefano Ricci;  ancora oggi lo gestisce e produce i preziosi tessuti sotto la direzione di Elisabetta Bardelli Ricci.

 

 

Elisabetta Bardelli Ricci  

 

Oggi il Setificio è l’immagine dell’antica tradizione fiorentina che si rispecchia nelle nuove sfumature dell’eleganza: costumi di film cult (Il Gattopardo), giostre equestri (il Palio di Siena), arredi di dimore storiche. E’ possibile visitare il Setificio di Firenze che apre le sue porte a visite e giornate di confronto.