Corridoio di Vasari la Storia

Il Corridoio  fu costruito da Giorgio Vasari e ideato da Cosimo I de Medici in occasione delle nozze di suo figlio (1565), Francesco I con Giovanna d’Asburgo, sorella dell’Imperatore.
Ferdinando I nel 1588 prolunga il Corridoio fino al Giardino di Boboli. In questo passaggio, il Ponte attraversa letteralmente la chiesa di Santa Felicita. Ferdinando si ritagli in questo luogo un palco esclusivo per assistere indisturbato alla messa.
Si crea anche un piccolo angolo dì relax: una stufa e un bagno.

Le nozze dei Medici e il Corridoio Vasariano

Il Corridoio Vasariano è un collegamento, un ponte tra due dinastie. Un collegamento tra due epoche e due paesi: la Firenze ricca dei Medici con l’Impero degli Asburgo. Si, perché l’idea di costruire un enorme “corridore” per collegare il Palazzo Ducale con la Reggia di Palazzo Pitti, è frutto proprio di un regalo di nozze. Un gesto d’amore di Ferdinando I de Medici per la sua Giovanna, promessa sposa, tanto che per l’occasione, i Medici fanno realizzare una “medaglia celebrativa” ( 1561) da Domenico Poggini che rappresenta gli Uffizi visti da Palazzo Pitti. La medaglia viene portata in Germania da Francesco e donata alla principessa Giovanna d’Asburgo.

 Quando fu costruito il Corridoio Vasariano

Nel 1565 a marzo iniziano i lavori del Corridoio, che terminano a dicembre dello stesso anno sotto la direzione di Vasari e Bernardo detto Monna Mattea. Tanai di Niccolò de ‘Medici è il soprintendente speciale e capo economico del cantiere.

Il percorso che fa il corridoio vasariano è dettato soprattutto da ragioni pratiche ed economiche. Si scelse, forse, si percorrere il Ponte Vecchio in virtù del fatto che nella disastrosa alluvione dell’Arno del settembre 1557, il Ponte Vecchio non subì i gravi danni che invece colpirono gli altri ponti; ponte Santa Trinita fu distrutto. Il Ponte Vecchio, inoltre, è sulla stessa linea di Palazzo Pitti, che favorì i lavori, facilitando Vasari nella costruzione e negli espropri delle proprietà e terreni più antichi presenti in questa fascia urbanistica, molti di essi erano di pertinenza del Duca Medici.

Il percorso del Corridoio Vasariano

Da Palazzo Vecchio agli Uffizi

Le ragioni di convenienza economica furono altresì importanti per Vasari e i Medici: in Oltrarno gli espropri interessarono solo poche case e terreni. I lavori toccarono anche le case e botteghe di alcune famiglie storiche di Firenze: Paganelli, Ricci e Canigiani, che furono indennizzati a causa dei lavori del Ponte. In questa zona si perderà l’antica magistratura dei Capitani di Parte Guelfa. Dalla parte opposta fu smontata la Loggia del Pesce.

 

 

 

 

il Corridoio  di Vasari in Oltrarno

Parte dell’antico monastero di Santa Felicita fu addirittura espropriato senza spese ed il Ponte riuscì a passare l’Arno, seguendo l’attuale via Guicciardini. Mentre più complicata fu la controversia con la famiglia Mannelli che aveva una casa torre sulla parte meridionale del Ponte, verso via de’ Bardi. La torre dei Mannelli è ancora oggi visibile, così come sono visibili i “beccatelli” di pietra medievali, aggettanti, sui quali Vasari fa sfilare il Corridoio, giustapponendo il Corridoio alla Torre Medievale dei Mannelli in un armonioso connubio. Questa operazione pensata da Vasari è geniale e quasi avanguardistica.

L’economia del Corridoio Vasariano

La gestione economica dell’operazione è altrettanto geniale e scaltra. I Medici riescono ad avere manodopera e materiali a prezzo di favore da cantieri in opera già aperti e prezzi di favore dalle Fabbriche di Sesto Fiorentino e Campi.

Oggi il Corridoio ha 47 finestre rettangolari e 39 tonde, inoltre vi sono 3 grandi finestroni aperti nel 1860 in occasione della visita di sua maestà Vittorio Emanuele di Savoia.
Nel 1938, Adolf Hitler, in visita a Firenze, si affacciò proprio da queste finestre. Qualcuno volle dare origine alla leggenda che le finestre grandi fossero state aperte in suo onore. Per fortuna le leggende non sono la storia.

 

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