Michelangelo la Pietà di Firenze

La Pietà Bandini di Michelangelo Buonarroti

La Pietà di Michelangelo Buonarroti che si trova a Firenze nel Museo di Santa Maria del Fiore è tra le ultime opere scolpite dall’artista fiorentino. Secondo alcuni studiosi la scultura raffigurante il Cristo morto, era destinata alla tomba di Michelangelo, l’ipotesi è che faceva  faceva parte di un progetto poi mai realizzato. Tuttavia, Michelangelo non portò a termine il lavoro, e la statua, prima di essere venduta nel 1561 a Francesco Bandini, fu conclusa in alcune parti da Tiberio Calcagni. Visitare Firenze può essere anche  l’occasione per ammirare questa scultura, una delle  più misteriose realizzate da Michelangelo.

 

La Pietà di Michelangelo storia e mistero

Non si conoscono i dettagli ma sappiamo che la genesi di questa scultura fu complicata e lunga. L’opera fu iniziata verso il 1547 ma non sappiamo quando l’artista cessò di lavorare alla scultura.

Secondo un grande conoscitore della scultura fiorentina, lo studioso Alessandro Parronchi, l’opera fu realizzata con un blocco di marmo riutilizzato, ovvero, che già faceva parte del marmo da usare per il grande progetto della tomba del Papa, Giulio II. Si trattava, forse, di un blocco di marmo non proprio eccellente, magari difettoso, che Giorgio Vasari nel 1553, in visita allo studio dell’artista, ebbe l’impressione che Michelangelo esitasse a mostrargliela non terminata.

La scultura subì forse più rotture in corso d’opera, alcuni danni- volontari-  furono causati proprio da Michelangelo:  intorno al 1555, prese a martellate la statua rompendola in più punti. Infatti, ancora oggi si osservano segni di rottura sul gomito, sul petto, sulla spalla di Gesù e sulla mano di Maria.

 

 

L’opera di Michelangelo dai Bandini ai Medici

La Pietà di Michelangelo, secondo questa teoria,  non fu mai del tutto terminata. Nel 1564 l’artista morì a Roma. Era naturale che questa scultura dovesse essere posta a decoro della tomba fiorentina dello sculture, già ideata in Santa Croce. Ma non fu così. L’opera dopo il restauro fu venduta ai Bandini di Roma. La Pietà Bandini prese più tardi un’altra strada, sempre per una tomba a  Firenze, ma sono le tombe medicee di san Lorenzo. Nel 1674 la statua fu comprata, infatti, da Cosimo III de Medici e destinata nei sotterranei della Basilica Medicea.

Nel 1722 l’opera arrivò in Santa Maria del Fiore e soltanto nel 1981 approdò definitivamente dove la troviamo oggi, nel museo dell’Opera del Duomo.

Michelangelo tra fede e rivoluzione

L’estro di Michelangelo è un micro cosmo impenetrabile. Un genio con una spiritualità profonda e controversa, al limite della eresia.

La Fede di Michelangelo non poteva identificarsi in una Chiesa Romana, ormai svilita e afflitta da ipocrisie e corruzioni. Il Vaticano stava già preparando le armi della Controriforma quando Michelangelo scelse la via “alternativa” verso una religiosità più intima. Se alcune opere, diciamo, private dell’artista mostra gli influssi personali della sua spiritualità,  allora qui troviamo un Michelangelo che si accosta a Cristo, quasi un una immedesimazione. Lo fa attraverso la strada della sofferenza e della intima riflessione sulla Croce.

Cosi si spiegano le ultime immagini che questo sommo genio ci ha lasciato: la Pietà è quella più rappresentativa immagine del Cristo sofferente e riflessivo. La riflessione sul significato della sofferenza di Cristo è il momento nevralgico anche di una nuova spiritualità che animava certi  circoli intellettuali  romani, ben noti a Michelangelo. E’ in questo contesto che l’artista si accosta a Vittoria Colonna, con la quale stringerà un rapporto fecondo.

La Pietà di Michelangelo, significato

In questo periodo maturo dell’artista il tema della bellezza carnale si scontra con una visione tutta spirituale, così come la sua vita e divisa tra ascesi e omosessualità. Comincia a temere il giudizio divino. Fa voto di povertà. Si aggrappa infine alla croce e mette al centro della sua esistenza e della sua ispirazione Cristo, salvatore dell’umanità. La Pietà Bandini è l’immagine che meglio soddisfa questo suo desiderio di bellezza e salvezza. Così Michelangelo entra nell’immagine di Nicodemo: egli, infatti,  è infatti il personaggio che nel Vangelo interroga Gesù sul mistero della resurrezione dei corpi. I temi della morte, della sepoltura e della risurrezione, si uniscono in una sola immagine

 

 

 

Caratteristiche della Pietà Bandini

Da un solo blocco di marmo bianco di Carrara (Altezza: 277 cm; Larghezza: 138 cm; Profondità: 125 cm) Michelangelo riesce a ricavare quattro figure: Cristo, Maria vergine, Maria Maddalena e Nicodemo. Quest’ultimo sarebbe un autoritratto dell’artista. Vedere la Pietà Bandini è una esperienza unica, non è la solita perfezione classica delle opere di Michelangelo ma un fremito nervoso di segni e ripensamenti, segno di una forza emotiva molto forte.

Dove si trova la Pietà Bandini di Michelangelo

Oggi l’opera è custodita nel Museo dell’Opera del Duomo. A termine del lungo il percorso espositivo del Museo che raccoglie, tra le molte opere, le Cantorie di Luca della Robbia e la Maddalena di Donatello, s’incontra il gruppo della Pietà Bandini.

 

Bibliografia

A. Parronchi, Michelangelo Scultore

R. De Maio, Michelangelo e la Controriforma

A. Forcellino, Michelangelo

 

 

 

 

 

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